M.C. Escher, l’inventore del selfie
Guardate l’immagine qui accanto, e ditemi se la prima parola che vi viene in mente non è “selfie”. La differenza con quelli che fate quotidianamente con i vostri smartphone è che questa è stata realizzata a mano, utilizzando una sfera riflettente, nel 1935. L’autore, Maurits Cornelis Escher (si pronuncia “èscer”, so che ve lo stavate chiedendo), ha utilizzato questo espediente per ritrarre su una superficie a due dimensioni uno spazio tridimensionale: ma non gli bastava, come succedeva dall’invenzione della prospettiva in poi, rappresentare la profondità su un piano, lui voleva andare oltre e mostrare, oltre a quello che aveva davanti agli occhi, anche ciò che si trovava dietro di sè (compreso se stesso). La riflessione deformante della sfera diventa quindi un espediente per includere nel soggetto dell’opera tutto l’ambiente circostante: le quattro pareti, il soffito, il pavimento e tutto ciò che si trova nella stanza. Un po’ come si fa nella realtà virtuale (quella di Google Street View o delle foto a 360°, o Photosphere), ma senza l’aiuto della tecnologia.
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Plutone è un pianeta? Sì, ma solo in Illinois
Questo post nasce da una domanda apparentemente semplice, posta da un amico, una di quelle domande a cui si potrebbe tranquillamente rispondere con un sì o un no, ma che, se si ha la pazienza di approfondire un po’, nasconde una storia curiosa e sorprendente. E ha una morale, questo post, che vi rivelo subito per non tenervi sulle spine: nella vita, non date mai nulla per scontato. Nulla. Mai. Nemmeno ciò che credete di sapere da sempre.
Iniziamo dal principio (ma non certo da vicino): il pianeta Plutone. Tutti quelli della mia generazione, di fronte alla domanda che dà il titolo a questo post, rispondono tranquillamente “sì”, senza batter ciglio. Beh, certo, non tutti: in realtà la stragrande maggioranza risponderebbe “Ehhh???”, ma, tra tutti quelli che rispondono con cognizione di causa, la risposta prevalente sarà sicuramente quella affermativa. Perchè ce l’hanno insegnato a scuola, perchè lo diceva SuperQuark (mica Voyager…), perchè era scritto sull’enciclopedia (quella cartacea, che riempiva un intero scaffale della libreria di casa).
Bene, per tutti noi c’è una notizia sconvolgente, anche se non recentissima: Continua a leggere “Plutone è un pianeta? Sì, ma solo in Illinois”
Undicisettembre
“E tu dov’eri l’undici settembre?” Questa è la domanda che quelli della mia generazione si sono ripetuti per anni, ricordando il più grande trauma collettivo della storia. Era l’11 settembre del 2001, io mi ero appena iscritto all’università e, subito dopo pranzo, mi stavo rilassando aspettando che si facesse l’ora di prendere l’autobus per andare all’università stessa. I corsi non erano ancora iniziati, ma la voglia di sperimentare la vita indipendente dello studente fuori sede mi spingeva anzitempo verso la casa appena affittata insieme ai miei amici. Fu in quel frangente che vidi in TV le prime immagini di quello che presto si rivelò non essere un film (all’epoca era il cinema ad esorcizzare le paure accanendosi contro i simboli del benessere americano, come in Independence Day). Ricordo chiaramente che la prima cosa che pensai fu “Adesso il mondo non sarà più lo stesso..”. Continua a leggere “Undicisettembre”
Internet? Sempre + Google!
La notizia di questi giorni, sul web, è stata l’annuncio del nuovo servizio “social” di Google, chiamato Google+. Chi segue le dinamiche delle aziende che operano su internet ha accolto questo lancio con grande entusiasmo, identificandolo con la tanto attesa risposta di Google all’irrefrenabile espansione di Facebook. Sin dalla sua nascita, ad opera degli studenti Larry Page e Sergey Brin nel 1997, Google ha sempre rappresentato il prototipo di società innovativa, capace di usare le tecnologie più avanzate per fornire un’esperienza di navigazione più ricca per tutti. Il motore di ricerca, che ha rapidamente scalzato l’allora monopolista Yahoo! usando un’interfaccia minimale e algoritmi estremamente complessi, rappresenta solo una delle applicazioni online di Google: la società, infatti, permette ai suoi utenti di consultare delle mappe dettagliate di tutto il globo, fino alle foto fatte per strada dalla Google Car (Google Maps), di pubblicare siti web (Google Sites), blog (Blogger), video (YouTube) album fotografici (Picasa), annunci pubblicitari propri e di terzi (AdWords e AdSense), di navigare su internet (con il browser Chrome), di gestire la posta elettronica (GMail), di gestire documenti di testo, fogli di lavoro, disegni, presentazioni, moduli (Google Documenti), di gestire ed analizzare il traffico sui siti web (Analytics), ed altro ancora. Continua a leggere “Internet? Sempre + Google!”
Alla scoperta delle neuroscienze…
Le beatitudini del Primo Maggio
Oggi, Primo Maggio 2011, possiamo finalmente dire beato lui, Giovanni Paolo II, un uomo straordinario con il quale la mia generazione (e non solo) è cresciuta e che ha traghettato l’umanità dal Novecento (un secolo di eccessi, ricco di eventi straordinari ma anche di atrocità orribili) agli anni Duemila (che finora ci hanno regalato più incertezze e interrogativi che altro, ma siamo ancora all’inizio..). Un uomo, Karol Wojtyla, di cui la Storia si è servita molto, ma che ha saputo utilizzare al meglio le occasioni, le responsabilità, i poteri che la Storia gli avevano assegnato. Non è banale, non tutti gli uomini con tanti poteri e tante responsabilità li gestiscono al meglio e per fare veramente del bene. E perciò tutti noi dobbiamo prendere esempio da uomini come lui per usare al meglio i piccoli poteri e le piccole responsabilità che la vita ci dà.. Continua a leggere “Le beatitudini del Primo Maggio”
La giovine Italia
150 anni e non sentirli… In questi giorni la nostra bella patria ha iniziato a festeggiare l’importante anniversario della sua esistenza come stato unitario: il 17 marzo 1861, infatti, Vittorio Emanuele II di Savoia viene proclamato re d’Italia a Torino. Ed è proprio in questa città, prima capitale del Regno, che si concentrerà la maggior parte delle celebrazioni di quest’anno (nella foto, ad esempio, l’Italia fatta con 14 tonnellate di cioccolato esposta in piazza Vittorio Veneto). Da allora, la nostra giovane nazione ha attraversato molte vicende ed ha vissuto numerosi cambiamenti: dalla capitale (che passò nel 1864 a Firenze e nel 1871 a Roma) alla forma di governo (Repubblica costituzionale solo dal 1946). L’idea stessa di Italia e di Italiani è tuttora in continua evoluzione (purtroppo ancora svilita da chi, pur facendo parte delle istituzioni di questo paese, non ci si riconosce..), ma questa idea nasce molto più di 150 fa: è proprio grazie alla straordinaria eredità culturale degli abitanti della penisola italiana che uno Stato piccolo e giovane come il nostro può vantare una fama ed una bellezza che da sempre attirano l’ammirazione e le visite di milioni di persone da tutto il mondo. Continua a leggere “La giovine Italia”
Sai tenere un segreto?
Il modo migliore di diffondere una notizia è senza dubbio raccontarla dicendo che è un segreto. E’ così che negli ultimi giorni stiamo apprendendo con grande stupore ed apprensione delle notizie che mai, nessuno avrebbe potuto immaginare se non fossero trapelate: il nostro premier è un festaiolo, i cardinali del Vaticano non usano il Blackberry, ed altre amenità simili. Ma come dice un proverbio, “Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito”: per trovare la vera notizia nella vicenda Wikileaks bisogna sforzarsi di andare oltre, almeno di un paio di livelli di astrazione. Continua a leggere “Sai tenere un segreto?”
Fuori come un balcone…
Alla fine siamo fuori, e per giunta al primo turno, come non accadeva da molto tempo. E per di più (ed è l’aspetto peggiore), siamo fuori esclusivamente per demerito nostro.. Stavolta non ci sono scuse: gli arbitri non ci hanno fatto sgambetti, le avversarie erano alquanto modeste, delle altre contendenti nessuna brillava per straordinario stato di forma (tant’è vero che anche l’altra finalista del 2006, la Francia, è uscita al primo turno in evidente crisi di nervi) e la sfortuna non si è certo accanita contro gli Azzurri. Se siamo fuori lo dobbiamo solamente a noi. I processi pubblici alla Nazionale sono già iniziati (sono gli unici processi che sembrano poter essere istituiti nel Bel Paese, ormai..), e da scarso conoscitore del mondo del calcio non me la sento proprio di aggiungermi agli inquisitori: potrei produrmi solo in affermazioni scontate, trite e ritrite, senza le conoscenze tecniche e tattiche necessarie a loro supporto. Posso però notare come molti analisti stiano cercando, in questi giorni, di usare la crisi del calcio italiano come metafora della crisi di un intero paese. Continua a leggere “Fuori come un balcone…”
Papere mondiali (in salsa petrolio)
Finalmente sono arrivati! Abbiamo dovuto aspettare 4 anni (4 anni bellissimi, da detentori del titolo, a chiederci “tu dov’eri la sera del 9 luglio?”), ma alla fine l’evento che riunisce l’Italia (leghisti a parte) è arrivato: sono iniziati i Mondiali di Calcio! Quale migliore occasione per riunirci tutti sotto il segno del tricolore, ad ammirare undici ragazzi che indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dal loro stipendio da calciatori (comunque sempre al di sopra della media del lavoratore italiano della stessa età) danno il massimo per dare lustro alla nostra nazione? Sì, ci sarebbero quelle celebrazioni tipo il 2 giugno o il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.. ma vuoi mettere la comodità di guardare una partita in salotto con gli amici? 🙂
Consola sapere che non siamo l’unico popolo che va pazzo per questa manifestazione, visto l’interesse che i Mondiali del Sudafrica riscuotono su tutti i media dell’intero globo: basti pensare che Google ha associato delle funzioni speciali alla pagina dei risultati relativa alle ricerche “mondiali 2010” e simili (con i risultati delle partite e l’elenco delle pagine di ricerca, normalmente “Goooooooooogle!” mutato in “Gooooooooooal!”), mentre Twitter ha approntato per l’occasione una pagina che raccoglie tutti i tweet, in tempo reale, riguardanti le squadre e le partite del mondiale. E così, in pochi giorni, ho visto le tensioni tra Stati Uniti e Gran Bretagna, causate dall’immane disastro ambientale che la Piattaforma della British Petroil ha provocato alle coste della Louisiana, ridimensionarsi alla rivalità sportiva relativa alla partita di calcio USA-GB, sciogliersi in una risata alla papera del portiere Green che ha regalato il pareggio agli statunitensi, e consolarsi alle critiche dei britannici nei confronti del loro coach, l’italiano Fabio Capello. E pensare che era solo qualche giorno fa che il presidente Obama (un tipo tutt’altro che irascibile) dichiarava “Sto parlando con tutti, compresa la BP, per capire chi è che devo prendere a calci nel sedere“.. In effetti fa bene ironizzare sul dramma per esorcizzarlo (e per mantenere viva l’attenzione su quali danni l’incompetenza di certa gente che pensa solamente al proprio profitto può causare..): indimenticabile il video-parodia di un gruppo di comici americani, guardatelo! Vale la pena, è una di quelle cose che ti fanno ridere mentre rifletti..
Poi, dopo aver riflettuto bene, passate ai preparativi per la partita di stasera, l’esordio degli Azzurri: birra, snack, rutto libero e, dopo tanti anni, il ritorno di un amico che ci aveva lasciato suo malgrado: il grido “Forza Italia!”