Sì, viaggiare! Ma con curiosità

Laptop with Airplane ca. 2003

Se seguite questo blog avrete sicuramente notato che mi piacciono i viaggi e il turismo, come dimostrano i miei post sul Portogallo e su Mantova… L’estate è sicuramente il periodo in cui la voglia di partire (e lasciarsi alle spalle per un po’ tanti mesi di dura attività) si manifesta con più forza, e la recente notizia dell’atterraggio (o forse sarebbe più giusto “ammartaggio“?) della sonda della NASA su Marte mi ha portato a riflettere molto sul significato del viaggio. Mi direte (e a ragione): cosa c’entra una missione spaziale con una gita fuori porta? A parte che in certe condizioni può risultare molto più difficile quest’ultima (come raccontavo in un vecchio post di disavventure di viaggio), ciò che mi ha colpito particolarmente è il nome che gli scienziati hanno assegnato alla sonda da inviare a più di 500 milioni di km da qui: Curiosity. Cos’altro, infatti, se non la curiosità poteva spingere degli uomini verso un’impresa che richiede sforzi immani, tecnica perfetta e coordinamento assoluto? La manovra di atterraggio ha dovuto essere studiata con tanta precisione (poichè non c’era spazio per imprevisti ed errori) che i tecnici l’hanno ribattezzata “i 7 minuti di terrore“, ma questa è un’altra storia (che meriterebbe un post a parte: lo scriverò se qualcuno manifesta il proprio interesse nei commenti qui sotto).


La curiosità, quindi, è l’unica ragione che dovrebbe spingerci a viaggiare, a spostarci alla scoperta di posti nuovi e gente diversa, di tradizioni inaspettate e riti inspiegabili (per noi), a balbettare in lingue che conosciamo appena, gesticolando per farci capire, a fotografare tutto ciò che attira la nostra attenzione, eccetera. E allora avventuriamoci, se non fino a Marte, almeno alla scoperta dei tanti luoghi vicini e lontani che non abbiamo ancora visitato! Il mondo, e specialmente l’Italia, è pieno di posti affascinanti, ricchi di storia e cultura, che non aspettano altro che essere scoperti… Visitare posti diversi è sempre una buona occasione per cambiare prospettiva sulla nostra vita (e, perchè no, prendere spunto per migliorarla!).
Qual è il modo migliore per organizzare un viaggio? Proverò a condividere con voi quello che ho imparato “sul campo” negli ultimi anni…
Il primo consiglio è quello di informarsi bene sul posto che andrete a visitare: una breve ricerca su Google vi restituirà l’articolo di Wikipedia relativo alla vostra destinazione (sempre un’ottima fonte per scoprire le caratteristiche di una città e le curiosità più interessanti), qualche post con le esperienze di chi  ha già visitato quel posto (da prendere con beneficio di inventario, in quanto tutte le esperienze sono soggettive) e qualche sito ufficiale ricco di informazioni utili (la mappa della città, il sistema dei trasporti pubblici, le manifestazioni a cui partecipare, orari e costi delle principali attrazioni, eccetera). Con queste informazioni a portata di mano, muoversi in una città, anche straniera, sarà estremamente agevole (sopratutto nei luoghi ad alto afflusso turistico, che per ovvi motivi cercano di rendere la vita facile al visitatore).
La parte più importante dell’organizzazione del viaggio è costituita però dagli spostamenti tra diverse città e nella sistemazione per i pernottamenti. Queste voci costituiscono la maggior parte dei costi di un viaggio, ed è per questo che studiarli in anticipo permette di organizzare viaggi anche molto economici.
La prima scelta è quella del mezzo per arrivare a destinazione: per tutte le destinazioni estere (e per buona parte dei viaggi nazionali) l’aereo rappresenta la scelta migliore. Volando, infatti, si riesce a raggiungere moltissime destinazioni in tempi molto brevi e con costi contenuti. A venirci incontro, in questo caso, sono le numerose compagnie low-cost (prima fra tutte la Ryanair, ma ce ne sono moltissime interessanti, come EasyJet o WizzAir). Queste compagnie offrono molti voli a prezzi estremamente competitivi, anche se bisogna far molta attenzione alle restrizioni che impongono (gli orari non sono sempre comodissimi, e gli aeroporti utilizzati spesso distano molto dalla città) e ai costi nascosti che cercano di proporre (al prezzo mostrato inizialmente, di solito, vanno aggiunte delle tasse o spese amministrative, e prima dell’acquisto l’utente viene invitato ad acquistare molti servizi accessori, dall’assicurazione di viaggio alla possibilità di portare un bagaglio extra). Il vero risparmio, insomma, si ottiene solo se si è disposti a viaggiare in date non congestionate (solitamente, nei giorni infrasettimanali) e senza troppi bagagli: chi non ha questa flessibilità, si troverà a pagare le tariffe delle compagnie tradizionali (sempre più propense, tra l’altro, ad abbassare i prezzi e offrire biglietti scontati). Per orientarsi nella giungla di orari e tariffe aeree, uno strumento molto utile è sicuramente il sito skyscanner.net, che controlla e confronta i dati provenienti da moltissimi siti di compagnie aeree e siti di viaggi: anche se l’acquisto del biglietto conviene farlo sempre tramite il sito della compagnia aerea, la scelta del volo e dell’orario su questo sito risulta sempre molto facile e agevole. Per quanto riguarda le tariffe migliori, la mia esperienza mi dice che i voli migliori si trovano lontano da festività o ponti, possibilmente partendo/tornando in giorni diversi dal sabato e dalla domenica, e prenotando da 1 a 3 mesi prima della partenza.
Per viaggi più brevi o per gli spostamenti all’interno di un paese straniero, invece, conviene sempre informarsi sul sito locale delle ferrovie o delle autolinee principali: in questo modo si capirà facilmente se i collegamenti migliori (e/o i più economici) sono in autobus o in treno. Qui in Italia i riferimenti sono  le Ferrovie dello Stato (e il loro nuovo concorrente per l’alta velocità, Italo) e le linee locali di trasporto urbano/interurbano. All’estero invece la situazione può variare molto (ad esempio, in Francia sembrano funzionare bene i trasporti su rotaia, mentre in Spagna e Portogallo la maggior parte delle volte conviene muoversi in autobus).
Parlando di pernottamenti, infine, la scelta dipende molto dai gusti del viaggiatore. Per quanto mi riguarda, i criteri principali di scelta sono il prezzo e la posizione (di solito scelgo l’albergo più economico tra quelli che mi permettono di raggiungere il centro a piedi o sono vicini a stazioni e metropolitane, per minimizzare gli spostamenti in città). Anche per questa scelta, esistono diversi siti specializzati, che permettono di ricercare facilmente la sistemazione di interesse (filtrando i risultati secondo i nostri gusti e permettendo spesso di effettuare la prenotazione online in sicurezza): per gli ostelli (sistemazione estremamente economica, se si accetta di dormire in camerate con sconosciuti, condividere i servizi e così via… eppure, per quanto possa sembrare strano, è il miglior modo di conoscere gente nuova e interessante!) consiglio HostelWorld.com e Hostels.com, mentre per gli alberghi classici i siti più indicati sono, secondo me, Booking.com, Hotels.com e Trivago. A differenza degli altri paesi europei, in Italia gli ostelli veri e propri sono molto rari: per le sistemazioni più economiche, allora, bisogna cercare un bed and breakfast. Il sito migliore allo scopo che ho trovato finora è bed-and-breakfast.it, ricco di indirizzi, foto, prezzi e offerte ma che non dà la possibilità di prenotare online o leggere recensioni di altri clienti: è utile come indirizzario, e la scelta si fa dopo il classico giro di telefonate…
E voi? Quali sono gli strumenti online che utilizzate per organizzare i vostri viaggi?

Sì, viaggiare! Ma con curiosità

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