Oggi, Primo Maggio 2011, possiamo finalmente dire beato lui, Giovanni Paolo II, un uomo straordinario con il quale la mia generazione (e non solo) è cresciuta e che ha traghettato l’umanità dal Novecento (un secolo di eccessi, ricco di eventi straordinari ma anche di atrocità orribili) agli anni Duemila (che finora ci hanno regalato più incertezze e interrogativi che altro, ma siamo ancora all’inizio..). Un uomo, Karol Wojtyla, di cui la Storia si è servita molto, ma che ha saputo utilizzare al meglio le occasioni, le responsabilità, i poteri che la Storia gli avevano assegnato. Non è banale, non tutti gli uomini con tanti poteri e tante responsabilità li gestiscono al meglio e per fare veramente del bene. E perciò tutti noi dobbiamo prendere esempio da uomini come lui per usare al meglio i piccoli poteri e le piccole responsabilità che la vita ci dà..
Ma sempre oggi, Primo Maggio 2011, e sempre a Roma, si festeggia ancora una volta la Festa dei Lavoratori, una giornata fondamentale per una società in cui “il lavoro nobilità l’uomo” e la nostra Repubblica è “fondata sul lavoro“. E in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, vedendo tutta la gente che un lavoro non ce l’ha o che vive con la paura di perderlo, mi viene tanta voglia di poter dire beati loro, perchè vivono in una società che dà a tutti un’occasione per esprimere le proprie capacità e dà certezze a ciascuno per inserirsi, per farsi una famiglia e per costruirsi un futuro dignitoso. Ma questo, nel 2011, ancora non lo posso dire…