150 anni e non sentirli… In questi giorni la nostra bella patria ha iniziato a festeggiare l’importante anniversario della sua esistenza come stato unitario: il 17 marzo 1861, infatti, Vittorio Emanuele II di Savoia viene proclamato re d’Italia a Torino. Ed è proprio in questa città, prima capitale del Regno, che si concentrerà la maggior parte delle celebrazioni di quest’anno (nella foto, ad esempio, l’Italia fatta con 14 tonnellate di cioccolato esposta in piazza Vittorio Veneto). Da allora, la nostra giovane nazione ha attraversato molte vicende ed ha vissuto numerosi cambiamenti: dalla capitale (che passò nel 1864 a Firenze e nel 1871 a Roma) alla forma di governo (Repubblica costituzionale solo dal 1946). L’idea stessa di Italia e di Italiani è tuttora in continua evoluzione (purtroppo ancora svilita da chi, pur facendo parte delle istituzioni di questo paese, non ci si riconosce..), ma questa idea nasce molto più di 150 fa: è proprio grazie alla straordinaria eredità culturale degli abitanti della penisola italiana che uno Stato piccolo e giovane come il nostro può vantare una fama ed una bellezza che da sempre attirano l’ammirazione e le visite di milioni di persone da tutto il mondo.
Il nome Italia, che oggi usiamo per definire la nostra nazione, nacque proprio dalle mie parti, in Calabria: è lì che nell’antichità risiedeva il popolo degli Itali, così chiamati probabilmente perchè adoravano il vitello (o “vitulus“, da cui il nome “Vituli” dato ai primi popoli che abitarono l’odierna Calabria). Tra le prove a favore di questa tesi, il ritrovamento in una grotta di Papasidero (in provincia di Cosenza) di un affresco di 9200 anni fa raffigurante un toro (il cosiddetto “bos primigenius“). Da allora i toponimi e le vicende politiche di questa penisola, tanto piccola quanto fervente culturalmente ed influente su tutto il bacino del mediterraneo, hanno vissuto una storia richissima e travagliata: dai fasti dell’Impero Romano alle invasioni barbariche, da un medioevo politicamente frastagliato ma culturalmente vivacissimo agli anni del frazionamento in piccoli stati comunali e delle dominazioni straniere (francesi, spagnole, austriache), fino al tanto agognato Risorgimento ed all’Unità Nazionale che in questi giorni dobbiamo celebrare tutti insieme.
Per non dimenticarci che è bello sentirsi connazionali di gente come Virgilio, Giulio Cesare, Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, e tutti gli altri che hanno fatto grande l’Italia prima ancora che l’Italia esistesse… E adesso che ce l’abbiamo, siamo noi che dobbiamo continuare a renderla sempre più bella!
La giovine Italia