Natale 2013: ultima chiamata?
Anche quest’anno è finalmente giunto il Natale: tempo di bilanci, propositi, previsioni, ma soprattutto di consumismo spinto (anche in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo). Ed è proprio per questo che ho deciso di condividere con voi una storia emblematica per tanti aspetti: le intuizioni di un intellettuale (italiano) che avviano il lavoro di un gruppo internazionale di ricercatori lungimiranti, la cecità della politica e il cinismo dell’industria che riescono a cancellare agli occhi del mondo una scomoda verità, l’indifferenza della gente che rifiuta di credere che di fronte a certi eventi il cambiamento delle proprie abitudini non è più una scelta ma un obbligo. Sembra la trama di una spy story, e invece è la cronaca di quanto si è consumato sotto i nostri occhi negli ultimi decenni, raccontata egregiamente in un documentario che ho visto recentemente, dal titolo “Ultima chiamata: le ragioni non dette della crisi globale”.
I vampiri non sono stati sempre fighi
Questo post è dedicato a tutte le zanzare che da qui a poco torneranno a essere le protagoniste, insopportabili, dell’estate: con affetto, vi odio.
L’estetica cinematografica degli ultimi anni ci ha regalato un’immagine del vampiro “bello e tenebroso” che ha avuto molto successo, dal Tom Cruise di Intervista col vampiro al Robert Pattinson di Twilight e sèguiti vari. Senza scomodare la psicoanalisi, in effetti, è facile trovare la sottotraccia sexy in un personaggio solitario e immortale, che vive nell’ombra e miete le sue vittime (preferibilmente fanciulle vergini) succhiando il loro sangue dalla giugulare, in un terribile abbraccio mortale: il cinema e la letteratura hanno avuto gioco facile nello sfruttare questo soggetto (che vende, eccome se vende!). Ma non tutti conoscono la storia del primo, grande Dracula cinematografico, che non era affatto il giovane belloccio di oggi (come si vede nella foto), ma rispetto agli altri ha una storia interessantissima, che merita di essere raccontata.