Il titolo di questo post è la traduzione del motto del sito internet TED.com, “Ideas worth spreading”. Il TED (sigla che sta per “Technology Entertainment Design”) è una conferenza che si tiene, dal 1984, sotto forma di lezioni di circa 20 minuti. Nelle varie conferenze (attualmente, ce ne sono due annuali in California e Scozia) speaker illustri (tra i quali diversi premi Nobel e personalità come Bill Clinton, Al Gore, Bono Vox, Bill Gates, Sergey Brin e Larry Page) affrontano, con la tecnica dello storytelling, gli argomenti più affascinanti relativi alla società odierna, per capire il mondo che ci circonda e le prospettive per il futuro che ci aspetta. Lo scopo è quello di dare rilevanza a temi emergenti a causa della globalizzazione e dell’avvento dell’era digitale (dai cambiamenti climatici alle crisi economiche, dalla disponibilità di nuove tecnologie alla comprensione dei meccanismi della mente umana).
La formula vincente ha generato negli ultimi anni numerosi eventi correlati (come le conferenze TEDx, organizzate da gruppi locali indipendenti), e ricorda molto da vicino quella di alcuni festival che si svolgono qui in Italia (come il Festivaletteratura di Mantova), o alcuni programmi televisivi recenti di successo (come “Vieni via con me” di Fazio e Saviano). Uno degli aspetti più interessanti, è la disponibilità online delle lezioni più interessanti, quasi tutte sottotitolate in numerose lingue: anche gli interventi più vecchi, visto l’ampio respiro e la portata degli argomenti, risultano tuttora molto interessanti e attuali.
Come esempio perfetto di TED Talk, di seguito potete vedere quello di Ken Robinson, educatore esperto di creatività, che lancia una sfida al sistema educativo attuale, plasmato a immagine e somiglianza degli accademici. Tale sistema, afferma Robinson, “uccide la creatività” dei bambini, soffocando i loro talenti per forgiarli ad uso e consumo della società industriale (che, tra l’altro, è destinata a cambiare radicalmente nei prossimi anni…). Anche se la lezione è del febbraio 2006, il messaggio è tremendamente attuale, lo stile coinvolgente ed emozionale e l’uso di battute e aneddoti scherzosi agevolano la comprensione e non affaticano chi ascolta. Io l’ho già rivisto almeno 10 volte, ora tocca a voi!
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