Qualche giorno fa, facendo un giro su Facebook, mi sono imbattuto (abbastanza casualmente) nel messaggio che vedete in figura. Dico “casualmente” perchè il messaggio in questione non era notificato come nuovo messaggio, nè si trovava nella Posta in arrivo o simili.. Semplicemente era li’, senza recare disturbo agli utenti, per essere trovato solo da quelli interessati alle modifiche della Politica di Gestione della Privacy di Facebook. Sarebbe bello avere la stessa discrezione quando uno dei servizi a cui siamo iscritti ha qualche proposta commerciale per noi! E soprattutto sarebbe bello non scoprire che potevamo commentare le modifiche fino a due giorni prima.. 😀 Ad ogni modo, colgo l’occasione per fare qualche osservazione sulla gestione della nostra privacy su internet, che non fa mai male…
I principali servizi online di condivisione (Facebook innanzitutto, ma anche Google, youTube, Flickr ed altri) hanno dovuto affrontare con molta serietà l’argomento, grazie alla crescente attenzione da parte degli utenti più accorti e dei governi verso il rispetto della privacy dei cittadini. Certo, non sarebbe male se i governi stessi cercassero di applicare gli stessi principi, ad esempio quando devono installare i costosi, invasivi, imbarazzanti ed imperfetti body scanner negli aeroporti… Anche Google, che da anni cerca insistentemente di entrare nell’unico segmento web che non domina (con servizi quali Orkut, Wave e Buzz), ha recentemente sottoposto agli utenti di Buzz una schermata in cui chiedeva di accettare esplicitamente le liste degli utenti che seguono i nostri aggiornamenti.
Il problema principale, comunque, resta quello della consapevolezza degli utenti nell’uso dei Social Network, e pià in generale di Internet. Non c’e’ niente di male nell’uso della Rete per la condivisione di notizie, foto, messaggi e quant’altro, neanche quando questi contenuti rivelano qualcosa di noi stessi (come la pensiamo politicamente, dove lavoriamo, dove siamo stati in vacanza, eccetera…). Il problema sta nella condivisione inconsapevole di informazioni, e soprattutto nella mancata consapevolezza di chi potrà accedere a tali informazioni. Che Facebook sappia tutto di noi, e che usi le nostre informazioni per mandarci la pubblicità indirizzata a quelli come noi non è certo un segreto, altrimenti non si spiegherebbe come una società di quelle dimensioni possa mantenere tali servizi gratuiti e fatturare ugualmente miliardi di dollari ogni anno! Ma ci sono innumerevoli casi in cui l’uso sbagliato di Internet ha causato problemi vari (dal semplice imbarazzo fino a cose serie, come il licenziamento o il divorzio..) ad utenti incauti che condividevano delle informazioni riservate con qualche amico, rivelandole però anche a qualcuno che quelle informazioni non avrebbe dovuto averle.. E’ stupefacente la mole di informazioni che si possono trarre da ciò che condividiamo su Internet. Ad esempio, il sito provocatorio PleaseRobMe (“Per favore, derubatemi”) pubblica i dati di tutti coloro che hanno messo il proprio indirizzo su internet ed hanno appena twittato la frase “Leaving Home” (“Sto uscendo di casa”). Nient’altro che il classico pedinamento, adottato dai topi d’appartamento sin dall’alba dei tempi, ma reso piu’ semplice dalle tecnologie moderne e dalla condivisione inconsapevole delle informazioni sul Web. Curioso anche il caso della ragazza che ha inviato una propria foto su un sito dove gli utenti si immortalano in pose sexy col telefonino. Niente di scandaloso, tanto più che la ragazza in questione aveva avuto l’accortezza di coprirsi il volto.. Peccato che non avesse adottato la stessa accortezza nel disabilitare il GPS del proprio telefonino: l’analisi delle proprietà del file inviato (i cosiddetti dati EXIF della foto) rivelavano agli interessati la posizione esatta della casa della signorina..
Morale della favola: condividete pure tutto sui Social Network, ma almeno siate consapevoli di tutto ciò che condividete e di tutti quelli con cui lo state condividendo!