Internet sul cellulare? All’Opera!

In mezzo alle tristi notizie di guerra che si stanno susseguendo sui vari mezzi di informazione, in questi giorni si stanno scrivendo i nuovi capitoli di un’altra guerra (molto meno cruenta, anzi benefica per il mondo di Internet): la cosiddetta Guerra dei Browser. Se infatti l’utilizzo di Internet è ormai un fatto assodato per una sempre crescente utenza di tutto il mondo, quale sia il programma (“browser”) più diffuso per navigare in rete è una questione aperta ed in continuo mutamento sin dalla nascita del World Wide Web. In principio, infatti, il browser più diffuso per navigare nella neonata rete Internet era il Netscape Navigator, finchè nel 1995 la Microsoft iniziò a produrre un proprio browser: Internet Explorer.
Partito come outsider in un mercato quasi totalmente dominato da Navigator, Explorer riuscì rapidamente a mangiare crescenti fette di utenza al concorrente (grazie soprattutto all’integrazione con Windows 95, di cui condivise l’immensa diffusione) fino a diventare il browser più utilizzato al mondo, decretando così la morte di Netscape. Ma la storia non finisce qui: dalle ceneri di Netscape, nacque il browser Firefox, che ha iniziato a rosicchiare fette di mercato ad Explorer (principalmente grazie ad un maggiore rispetto degli standard del Web, da sempre snobbati dagli sviluppatori della Microsoft), fino a raggiungere quote considerevoli di mercato (più del 20% nel 2009, più del 30% nel 2010). Ma non si tratta di una lotta tre due soli contendenti: anche altri browser, nel frattempo, si sono diffusi (anche se poco) grazie alle loro caratteristiche: Safari (il browser della Apple), Opera (un browser molto innovativo) e, dal 2008, Chrome (un browser sviluppato da Google).

Il risultato di questa guerra, a prescindere dal vincitore del momento, è stato sicuramente un miglioramento dell’esperienza di navigazione in rete, a tutto vantaggio degli utenti di Internet: tutti i belligeranti, infatti, sono costretti a sviluppare browser veloci, sicuri, leggeri e conformi agli standard del Web, se non vogliono essere schiacciati dalla concorrenza. Negli ultimi mesi, le versioni rilasciate dalle varie case produttrici rappresentano tutte un netto miglioramento dell’esperienza di navigazione rispetto al passato: da Internet Explorer 9 a Safari 5, da Chrome 10 a Firefox 4 ed Opera 11. In un mondo in cui tutte le attività informatiche si stanno gradualmente spostando sul web (grazie al cosiddetto “cloud computing”), il browser diventa una parte molto importante, se non fondamentale, di un computer (si pensi che Google intende lanciare sul mercato, quanto prima, un PC che abbia il browser come unico programma!).
La guerra dei browser continua, e si svolge quotidianamente su campi di battaglia molto diversi: uno di questi, di crescente importanza, è il campo dei browser per telefoni cellulari. Grazie alla disponibilità di dispositivi sempre più potenti e di connessioni mobili sempre più veloci, oltre all’ormai inarrestabile diffusione dei social network che ci vogliono perennemente connessi, Internet sui cellulari diverrà ben presto un bisogno irrinunciabile per molti di noi. Di conseguenza, i siti web dovranno mettere a disposizione delle interfacce per i telefonini, mentre i vari browser dovranno sviluppare delle versioni adatte alle caratteristiche dei dispositivi mobili (batteria limitata, assenza di tastiera, schermo piccolo).
In questo ambito, le quote di mercato sono letteralmente rivoluzionate: secondo alcune statistiche, il browser più usato sui cellulari sarebbe Opera (che ne ha ben due versioni mobili: Opera Mini ed Opera Mobile), seguito dal browser per iPhone della Apple, da quello della Nokia, dei BlackBerry e di Android (un’altra creatura di Google, in costante crescita). Il browser mobile di Microsoft (“Windows Phone“) è invece molto meno utilizzato dei suoi concorrenti, pur essendo preinstallato, per esempio, su molti modelli della Samsung.
Ma le cose in questo campo, l’avrete capito, tendono a cambiare molto rapidamente… Attendiamo le prossime novità!

Internet sul cellulare? All’Opera!

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